Buona Pasqua

Ieri sera ho visto il filmato della baby gang che ha malmenato il ragazzo disabile a Galatina (Lecce). Le immagini sono chiare e non ci sono scuse appellabili per il fallimento dei genitori di questi disgraziati. Mi si è stretto il cuore nel pensare che l’essere umano può regredire al livello di bestia quando vive in un branco senza nessun valore positivo come guida.

Augurare buona Pasqua con la tristezza nel cuore è difficile ma necessario.

La Pasqua, fulcro della fede cristiana, irrompe nelle nostre vite, portando con sé un messaggio di rinascita e speranza che risuona profondamente nel cuore dell’umanità. Ma in un mondo spesso oscurato dalla violenza, dall’egoismo e dalla cieca adesione agli istinti primari, la luce pasquale assume una valenza ancora più potente, un monito e un invito alla trasformazione interiore.

Come scrisse il grande Lev Tolstoj, “Il vero amore è rinuncia a se stessi”. E la Pasqua, nel sacrificio di Cristo e nella promessa della Resurrezione, incarna questo amore supremo, una rinuncia che squarcia le tenebre dell’egocentrismo umano. Eppure, attorno a noi, troppo spesso assistiamo a una cecità volontaria, a un seguire ciecamente gli impulsi, ignorando quella scintilla divina che ci eleva al di sopra del regno animale.

Le parole del Vangelo risuonano con una tragica attualità: “Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non è nulla; ma se uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro?” (Matteo 23:16-17). Questa cecità spirituale, questa incapacità di discernere il vero valore si manifesta nelle guerre fratricide, nell’indifferenza verso la sofferenza altrui, nella brama insaziabile di potere e ricchezza che calpesta la dignità umana.

Come affermava Immanuel Kant, “L’uomo è un animale che ha bisogno di un padrone”. Ma questo “padrone” non dovrebbe essere l’istinto brutale, bensì la ragione illuminata dalla coscienza del cuore, una guida interiore che ci spinge verso la compassione e la giustizia. La Pasqua ci ricorda che siamo chiamati a trascendere la nostra natura più oscura, a liberarci dalle catene dell’egoismo che ci rendono ciechi di fronte al dolore del mondo.

Il Metodo APPO: Un tentativo umano di ricercare la luce

Di fronte a questa “cecità” dilagante, ogni tentativo di migliorare il migliorabile, di offrire una guida e un metodo per orientare le azioni umane verso il bene assume un’importanza cruciale. Il metodo APPO (Aspirazione, Problema, Progetto, Opportunità) può rappresentare uno di questi tentativi, un faro nella nebbia dell’irrazionalità:

  • Aspirazione: Riconoscere il desiderio profondo di un mondo più giusto, pacifico e compassionevole. Aspirare a una convivenza basata sul rispetto e sulla comprensione reciproca.
  • Problema: Identificare la radice della “cecità”, l’incapacità di vedere oltre il proprio tornaconto, l’adesione acritica agli istinti e alle passioni distruttive.
  • Progetto: Elaborare strategie concrete per educare alla consapevolezza, promuovere l’empatia, coltivare il pensiero critico e la capacità di discernimento tra il bene e il male.
  • Opportunità: Sfruttare ogni occasione, ogni incontro, ogni mezzo di comunicazione per diffondere un messaggio di speranza e di cambiamento, per risvegliare le coscienze sopite.

La Pasqua ci offre questa opportunità, un momento di riflessione profonda sulla nostra condizione umana e sul potenziale di redenzione che risiede in ognuno di noi. Come disse Mahatma Gandhi, “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. La Resurrezione di Cristo non è solo un evento storico, ma un simbolo potente della possibilità di superare le nostre oscurità interiori e di costruire un futuro più luminoso.

In questo spirito di condivisione e di speranza, desidero offrire un piccolo dono a chi sente nel cuore la necessità di una guida, di una luce in questo cammino spesso tortuoso. Regalerò una copia digitale del mio libro a chiunque ne faccia richiesta in un commento motivato sotto questo articolo. Condividete le vostre riflessioni, le vostre aspirazioni per un mondo migliore e riceverete un piccolo strumento per alimentare la vostra ricerca di senso e di consapevolezza.

Questa Pasqua sia per tutti un momento di autentica rinascita interiore, un’occasione per aprire gli occhi sulla bellezza e la fragilità del mondo e per impegnarci, con umiltà e determinazione, a essere guide di luce in un’epoca spesso oscurata dalla cecità umana. Buona Pasqua di cuore.

Marco Digireale Costanzo


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