Questa domanda non ha una risposta certa o una risposta semplice ma sicuramente in Italia e nel mondo si fa troppo poco per la prevenzione dei femminicidi.
Possiamo e dobbiamo fare molto di più per abbattere la cultura del “possesso” dell’altro essere umano, tipico di maschi immaturi e fintamente normali.
Posto che come la tossicodipendenza da fumo sia normalmente accettata ma non dovrebbe esserlo, anche la capacità di divulgare antidoti contro le deficienze maschili deve essere aumentata.
Con il metodo APPO possiamo elaborare un progetto affinché la cultura di una parità dei sessi venga “interiorizzata” da parte di chi potenzialmente può commettere queste atrocità prima che il rapimento emotivo porti a conclusioni efferate, come nel caso di Giulia e di Sara.
La prevenzione passa per ognuno di noi che crea e diffonde una cultura del rispetto dell’altro che in questa società non è abbastanza enfatizzata.
Il mio pensiero va ai genitori di Sara. Perdonateci. Perdonate tutti gli uomini e le donne che torneranno a svolgere la propria vita senza fare qualcosa di più per evitare un altro femminicidio.
Bisogna parlare. Parlare di più di questa mancanza di cultura che è uno dei grandi drammi della nostra nazione.

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Una piaga che purtroppo tende a dilagare sempre più,eppure si dovrebbe riflettere che sono venuti al mondo ,proprio dall’amore di una donna.