Siamo miserabilmente ingrati delle nostre fortune

L’essere umano continua a usare la violenza come mezzo di risoluzione dei conflitti.

Se tutti avessero ben presente il dono della vita non avremmo una società così meschina e ingrata.

🌈 APPO — Lucia, la stanza bianca e il cielo di gratitudine

✨ A — ASPIRAZIONE

Lucia aveva solo sette anni ma un sogno grande: continuare a sorridere, anche mentre combatteva il cancro. Non sognava castelli o principesse, ma un desiderio più raro: imparare a dire “grazie” alla vita, perfino nei giorni peggiori.

La sua aspirazione non era vincere subito la malattia — ma vincere la paura di non vedere più il bello che la circondava.

⚡ P — PROBLEMA

Ogni settimana Lucia affrontava un nemico invisibile: aghi, flebo, controlli, la nausea che toglieva il colore alle guance.

Il corridoio era freddo, la stanza era bianca, la mamma era stanca e nascondeva le lacrime dietro sorrisi forzati. Ogni puntura era un memento: la malattia ruba la forza, la speranza e perfino la voglia di dire “grazie”.

Molti adulti intorno a Lucia dimenticavano la gratitudine — troppo presi dalle loro piccole lamentele quotidiane.

🛠️ P — PROGETTO

Ma Lucia aveva un piano segreto: trasformare ogni stanza bianca in una finestra verso il cielo.

Stringeva un sasso colorato, raccolto al mare quando ancora correva forte. Lo portava con sé come un talismano: un piccolo promemoria che qualcosa di bello era ancora lì, anche quando tutto sembrava grigio.

Lucia salutava tutti: infermieri, medici, signori imbronciati. Regalava un sorriso, un “grazie” e, se poteva, indicava il cielo fuori dalla finestra: “Guarda! C’è un uccellino, oggi!”

Col suo progetto silenzioso, guariva ciò che la medicina non poteva: l’incapacità degli altri di vedere i doni nascosti dietro le difficoltà.

🌟 O — OPPORTUNITÀ

Lucia ci insegna qualcosa di immenso:
• La gratitudine è un muscolo: più lo usi, più diventa forte, anche nei giorni più neri.
• Ogni stanza bianca può avere una finestra sul cielo, se scegli di aprire gli occhi.
• E ogni problema può diventare un insegnante: se impari a dire “grazie” anche quando fa male, diventi invincibile dentro.

Così Lucia, con la sua lotta e il suo sorriso, lasciò un seme: ricordati di ringraziare per le gambe che camminano, per un caffè caldo, per un cielo azzurro dietro un lampione — perché questi sono regali invisibili, ma preziosi.

🍃 Conclusione

Quando senti che la vita ti chiude in una stanza bianca, pensa a Lucia e chiediti:
“Qual è il mio pezzetto di cielo oggi?”
Trovalo. Ringrazia. E ricomincia a vivere, un “grazie” alla volta.


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